«Sara, dopo la rinuncia ai sogni della giovinezza, per affrontare ciò che la vita reale le aveva imposto, aveva voluto provare a cimentarsi in un lavoro che quella vita reale, quella vita vera, gliela sbattesse di fronte ogni giorno, con tutte le sue problematiche, le sue fragilità, la sua umanità dolorosa quanto crudele. Era così riuscita a verificare lo spessore antropologico del dolore che diventava inevitabilmente, e ogni volta se ne accorgeva sempre di più, consequenziale allo stare al mondo, specie se declinato al femminile. Aveva capito che ogni donna che incontrava, che veniva a chiedere un aiuto, un diritto, e che era o era stata succube di violenza, fisica o psicologica, sociale o domestica, aveva quasi sempre un archetipo di riferimento con cui sovrapporsi per identificare il simbolo di quella violenza stessa, per riconoscerlo, per potersi confrontare fino quasi a confondersi con esso. Sara si poneva a fianco di ognuna di loro, si riconosceva in loro, in un’immagine di spalle, in un volto, in un’espressione o in un atteggiamento, e all’interno del suo ruolo lottava contro quei destini per restituire alle protagoniste un po’ di quella sicurezza mancante, di quel conforto necessario per superare le avversità, di quella serenità che era stata perduta e, in certi casi, neanche mai vissuta. Ma Sara, doveva lottare anche contro il proprio destino che, comunque, l’aveva beffata, le aveva negato quanto promesso, l’aveva abbandonata senza riserve. E da quest’abbandono, unito alla conoscenza delle vicende terribili e, per certi versi, simili alla sua, con cui veniva in contatto, erano riaffiorate consapevolmente insicurezze, paure, visioni diurne, fantasmi notturni, e mani, grosse mani a soffocarla, ad accompagnarla nella sua casa interiore, abitata dalla solitudine.»
C’è un fiore che, per sua natura e per tradizione parla di donne, di figli, di madri: il Giglio di mare. Si narra, infatti, che questo fiore sia nato dal latte perduto dalla divina Era, moglie di Zeus, mentre Ercole lo succhiava con troppa foga. Parte del liquido divino schizzò in cielo generando la Via Lattea e parte cadde sulle spiagge generando i gigli. Le storie di Sara, nate da incontri avvenuti nell’ambito del suo lavoro in Previdenza, raccontano di queste donne, di queste Voci Prime che inevitabilmente si innestano con la sua.
ISBN: | 9788833243733 |
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Genere: | Narrativa |
Prefazione di: | Maria Giovanna De Vivo |
Data di uscita: | Maggio 2021 |
Formato: | 14 x 21 cm |
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Pagine: | 160 + Cop. in brossura con bandelle |
Lingua: | Italiano |