Le limpide e intense lettere di un giovane soldato dal fronte della Grande Guerra.
La TRAMA
Italo Roversi partì volontario per la guerra nell’aprile del 1917, spinto come migliaia di giovani da un ardore e da un amor patrio che oggi risultano difficili da comprendere ma che, appena un secolo fa, accomunavano e inorgoglivano i cuori e lo spirito degli Italiani. Frequenta il liceo dove l'insegnamento riflette le istanze del momento storico e i docenti lavorano come potente fucina di idee, sospingendo i giovani a non esser solo spettatori degli eventi, mentre vanno facendosi predominanti gli ideali interventisti che infiammano l’Italia e diffondono con vigore la necessità di partecipare al conflitto.
La ‘normalità’ del gesto di Italo, ragazzo del ’99, il suo non potersi esimere dal seguire ciò che gli sembrava il suo destino di elezione, il fiero sostegno dei genitori e della famiglia, offrono certamente uno scenario inconsueto, soprattutto a un lettore contemporaneo.
Una volta vestiti gli abiti militari, lo studente, armato del suo bagaglio di letture liceali e di idee politiche spesso confuse, è proiettato nella brutale realtà della guerra, ma rimane legato all’universo scolastico, che rimpiange presto, dotato com'era di un ordine rassicurante. Scrive ai docenti e ricorda i banchi appena lasciati e talvolta, guerra permettendo, pensa anche ai futuri esami all’Università. C’è contiguità fra questi due mondi, temporalmente vicini, e congruenti sul piano ideale e ideologico, ma abissalmente differenti.
Il protagonista rivela a tratti i segni di un’inquietudine profonda, per poi innalzarsi d’improvviso in un’ebbrezza che declina in quel tono di gagliarda spavalderia tipico degli entusiasmi giovanili. Ci lascia alcune limpide osservazioni sulla vita e sugli uomini di guerra, nonché resoconti più appassionati di alcuni specifici episodi che, se uniti come tessere di mosaico, delineano il racconto della sua avventura umana.
La sua storia, ricostruita in un tessuto narrativo tratto da appunti e lettere, ci offre trasversalmente anche un piccolo spaccato di vita bolognese raccontato con gli occhi candidi e gli slanci ingenui propri dell’età del protagonista, guidato nell'interpretazione del mondo dalla famiglia e dalla scuola.