Antropologia balneare riminese
La TRAMA
Questo libro è dedicato alla spiaggia, a un luogo che attraverso le trasformazioni di fruizione, struttura e significato ha modificato radicalmente l’economia, il modo di pensare, lo stile di vita di ampie zone del mondo e, in maniera del tutto particolare, del territorio che qui viene preso in considerazione.
Ma c’è di più. La spiaggia, con tutti gli elementi che le danno forma e sostanza rappresenta uno dei maggiori riferimenti immaginifici, al tempo stesso estremamente concreto e potentemente simbolico, della società di oggi, ponendosi come vero laboratorio privilegiato per l’osservazione e l’analisi delle evoluzioni del comportamento sociale.
Alla spiaggia tocca la ritualizzazione del sentimento collettivo forse più importante: quello della libertà.
Libertà condizionata, stagionale, provvisoria e illusoria, ma pur sempre libertà; un’autodeterminazione fatta di loisir da cercare tutti gli anni non in una terra ma su una spiaggia promessa in cui vivere la sacrosanta vacanza.
Un volume fatto di riflessioni e immagini capaci di “narrazioni discrete”, messe insieme per cogliere i segni mutanti che stagione dopo stagione hanno dato corpo a spazi, atteggiamenti e linguaggi che si possono inquadrare in una vera e propria antropologia balneare.
Ma c’è di più. La spiaggia, con tutti gli elementi che le danno forma e sostanza rappresenta uno dei maggiori riferimenti immaginifici, al tempo stesso estremamente concreto e potentemente simbolico, della società di oggi, ponendosi come vero laboratorio privilegiato per l’osservazione e l’analisi delle evoluzioni del comportamento sociale.
Alla spiaggia tocca la ritualizzazione del sentimento collettivo forse più importante: quello della libertà.
Libertà condizionata, stagionale, provvisoria e illusoria, ma pur sempre libertà; un’autodeterminazione fatta di loisir da cercare tutti gli anni non in una terra ma su una spiaggia promessa in cui vivere la sacrosanta vacanza.
Un volume fatto di riflessioni e immagini capaci di “narrazioni discrete”, messe insieme per cogliere i segni mutanti che stagione dopo stagione hanno dato corpo a spazi, atteggiamenti e linguaggi che si possono inquadrare in una vera e propria antropologia balneare.