La TRAMA
Testi di Pier Giorgio Pasini
Un volume di prestigio racconta Rimini, il suo presente e il suo passato, attraverso lo sguardo del fotografo riminese Luciano Liuzzi.
Sono 150 immagini a colori che descrivono la città, i suoi abitanti, le sue stagioni: il centro storico con i suoi monumenti e i palazzi storici; la periferia, anonima come tante periferie italiane; il mare, i pescatori, i turisti, ma anche un entroterra ridente e rigoglioso, con le sue rocche e i suoi piccoli borghi. Commento alle immagini è uno scritto di Pier Giorgio Pasini, storico dell’arte riminese tra i più affermati e conosciuti della città.
«...Una città - sembra suggerire il fotografo con i suoi scatti - che è da vivere in centro e in periferia, in tutte le stagioni e in tutte le ore, e a tutte le età. Certo lascia trasparire nel complesso, e forse involontariamente, una certa predilezione per la città feriale, quella che vive la quotidianità senza drammi e senza esaltazioni nelle lunghe stagioni non turistiche. Del resto è proprio allora che la città ritrova veramente la sua unità con la marina, e che ridiventa veramente dei riminesi. E ritorna naturale, con le sue ombre e le sue luci vere, con i suoi pregi e i suoi difetti non effimeri. è soprattutto questa la città che le fotografie di Luciano Liuzzi ci invitano a conoscere meglio: per il suo mare che le stagioni invernali restituiscono alla sua variata bellezza, per le sue strade e le sue piazze che le ore riempiono e svuotano, per i suoi monumenti che parlano di una lunga storia, per i suoi parchi verdissimi che nelle belle giornate offrono larga ospitalità a bambini e anziani, per i suoi modesti ritrovi e i suoi mercati in cui è possibile ritrovare sé e gli altri molto meglio che nei grandi raduni, per le sue tante attività artigianali, industriali e sportive. E per la campagna in cui sfuma la periferia, una campagna fertile che una volta costituiva la vera ricchezza della città, e che conserva ancora una bellezza che non è soggetta ai miti e alle mode, ma dipende solo dal lavoro costante dell’uomo e dall’avvicendarsi delle stagioni. E che custodisce gelosamente la memoria delle origini e della fortuna primigenia di questa Rimini, sempre fortemente amata “con scetticismo” dai suoi veri abitanti».
Da Elogio di Rimini e dei Riminesi, di Pier Giorgio Pasini.
Un volume di prestigio racconta Rimini, il suo presente e il suo passato, attraverso lo sguardo del fotografo riminese Luciano Liuzzi.
Sono 150 immagini a colori che descrivono la città, i suoi abitanti, le sue stagioni: il centro storico con i suoi monumenti e i palazzi storici; la periferia, anonima come tante periferie italiane; il mare, i pescatori, i turisti, ma anche un entroterra ridente e rigoglioso, con le sue rocche e i suoi piccoli borghi. Commento alle immagini è uno scritto di Pier Giorgio Pasini, storico dell’arte riminese tra i più affermati e conosciuti della città.
«...Una città - sembra suggerire il fotografo con i suoi scatti - che è da vivere in centro e in periferia, in tutte le stagioni e in tutte le ore, e a tutte le età. Certo lascia trasparire nel complesso, e forse involontariamente, una certa predilezione per la città feriale, quella che vive la quotidianità senza drammi e senza esaltazioni nelle lunghe stagioni non turistiche. Del resto è proprio allora che la città ritrova veramente la sua unità con la marina, e che ridiventa veramente dei riminesi. E ritorna naturale, con le sue ombre e le sue luci vere, con i suoi pregi e i suoi difetti non effimeri. è soprattutto questa la città che le fotografie di Luciano Liuzzi ci invitano a conoscere meglio: per il suo mare che le stagioni invernali restituiscono alla sua variata bellezza, per le sue strade e le sue piazze che le ore riempiono e svuotano, per i suoi monumenti che parlano di una lunga storia, per i suoi parchi verdissimi che nelle belle giornate offrono larga ospitalità a bambini e anziani, per i suoi modesti ritrovi e i suoi mercati in cui è possibile ritrovare sé e gli altri molto meglio che nei grandi raduni, per le sue tante attività artigianali, industriali e sportive. E per la campagna in cui sfuma la periferia, una campagna fertile che una volta costituiva la vera ricchezza della città, e che conserva ancora una bellezza che non è soggetta ai miti e alle mode, ma dipende solo dal lavoro costante dell’uomo e dall’avvicendarsi delle stagioni. E che custodisce gelosamente la memoria delle origini e della fortuna primigenia di questa Rimini, sempre fortemente amata “con scetticismo” dai suoi veri abitanti».
Da Elogio di Rimini e dei Riminesi, di Pier Giorgio Pasini.