Quella strana idea di Romagna
Alteo Dolcini, Max David e il "Senato" della Romagna. 50 anni di Tribunato di Romagna
La TRAMA
C’è un territorio comune che chiamiamo casa: la Romagna. È una terra senza confini, che non si riconosce da elementi fisici o geografici, ma dalla sua gente. Dal carattere, ostinato, irriverente, pronto a far baldoria, a lavorare con tenacia, ad accogliere con generosità della gente di Romagna.
Noi romagnoli, quando non possiamo donare un pezzo del nostro cuore, iniziamo un racconto, fondiamo un’associazione, creiamo le basi per fare qualcosa assieme. È il caso del Tribunato di Romagna, ideato da Alteo Dolcini e da Max David.
Il “Senato” della Romagna nasce il 2 aprile del 1967 a Bertinoro, la terrazza dalla quale si vedono, le città e i paesi, le case e la campagna, il mare, i campanili, la gente comune. Nasce lì, per abbracciare quella strana idea che tiene assieme due identità. Da un lato c’è la cultura romagnola di Aldo Spallicci, dall’altro c’è il mare, che è in continuo fermento e che col turismo è già futuro. Da una lato c’è il “Passator cortese” di Giovanni Pascoli, dall’altro il mondo immaginifico di Federico Fellini, Sergio Zavoli, Tonino Guerra.
Questa è la storia di un’amicizia genuina che ha reso migliore la Romagna. Di due uomini che si sono inventanti il “Pianeta Romagna”. È la Romagna dei Vini. Alteo e Max sono due romagnoli doc. Il primo nasce a Forlimpopoli, studia a Forlì, si sposta a Firenze, arriva a Ravenna, lavora a Faenza, il secondo nasce a Cervia, vive fra Ravenna e la campagna ravennate, si sposta a Milano per fare il giornalista, per raccontare il mondo. Sarà fra gli inviati speciali più grandi di tutti i tempi, firma del “Corriere della Sera” e de “il Resto del Carlino”.
Alteo e Max: romagnolissimi. Assieme, dopo essersi incontrati, confrontati, stretti la mano, fondano il Tribunato, si inventano la Romagna come Nazione d’Europa.