La TRAMA
Il lavoro si propone di esplorare, senza pretesa di esaustività, la gran parte dei temi e problemi salienti sul tema della lobby, sia al fine di verificarne lo stato, dopo decenni di discussioni e proposte, che di stimolare ulteriori riflessioni in proposito. Intende altresì attraversare, sotto uno specifico ma assai significativo aspetto, quasi un quarantennio di rapporti fra politica e potere in Italia e raccontare perché in tre decenni e oltre il Governo centrale e il Parlamento italiano non abbiano spinto più di tanto per giungere alla disciplina della lobby, un’attività che, nel corso del tempo, giornalisticamente non ha ricevuto pur doverosi riconoscimenti e piuttosto è stata sempre più assimilata al malaffare e accostata a clamorosi casi di corruzione.
La pubblicazione fa una panoramica sulla disciplina della lobby nei vari paesi dell’Unione europea e si sofferma sul contesto italiano. Lo fa con la testimonianza di chi ha lavorato dentro le istituzioni e di professionisti e manager che hanno aiutato e contribuito ad arricchire e innovare la legislazione italiana in quelle aree che spesso sono definite di nicchia perché volutamente ignorate o considerate residuali. Sapremo inoltre chi si è opposto in Italia all’approvazione di una legge di disciplina delle attività lobbistiche e le ragioni.
Il percorso si esaurisce ai giorni nostri in cui, fra i molti temi posti sul tavolo, emerge quello del “traffico di influenze illecite” e della sua interpretazione. La disposizione introdotta dal ministro Severino ha generato molti dubbi sulla pratica dei rapporti istituzionali che fa invece proprio della mediazione e della “messa in rete” dei vari soggetti uno degli strumenti maggiormente indispensabili per il perseguimento degli obiettivi del professionista delle relazioni pubbliche.