La TRAMA
Vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti di una terra, quella tra Romagna e Marche, colma di segreti tesori, con le sue 128 pagine il volume raccoglie saggi ed articoli in parte già apparsi su una lunga serie di riviste e giornali.
Scritti errabondi, “incoerenti”, appunto, e invece legati da un filo sottile. Conducendoci lungo percorsi poco noti, fatti non soltanto di luoghi e paesaggi, ma anche di ricordi e persone, queste passeggiate si snodano attraverso itinerari più storici e mentali che topografici. Ciascun capitolo, impreziosito da un apparato fotografico di rilievo, con il suo andamento rapsodico ci impone di compiere soste frequenti, procedere a piccoli passi e con un minimo di curiosità.
Si succedono così i racconti di opere “minori” ma in grado di gettare luce sulla nostra storia. Racconti inconsueti, peregrini, fra storia e arte, lungo le vie della nostra cultura.
Anche un frammento, ci insegna l’autore, può essere spunto per una ricerca appassionata, per un’indagine puntuale: le insegne e gli stemmi parlano, ad esempio, e raccontano storie come quella di Alessandro Gambalunga, fondatore della Biblioteca di Rimini: proveniente da una famiglia di muratori-imprenditori e mercanti, inventò uno stemma pieno di significati nascosti a noi osservatori moderni, ma assai eloquente, nella sua dichiarazione di potere e prestigio.
Questa “valle-mosaico” incastonata tra i fiumi Marecchia e Conca, non ha prodotto forse capolavori assoluti, ma custodisce piccoli tesori d’arte nelle sue chiesette bianche, tra i borghi antichi e le torri isolate, luoghi che ci chiedono di essere scoperti con lentezza, per caso, divagando pigramente.
E’ questo l’invito colto e garbato di Pier Giorgio Pasini, a cogliere cose e luoghi che sono scomparsi o rischiano di scomparire dall’orizzonte del nostro mondo frettoloso, un mondo in cui è orami difficile trovare un pò di tempo e di curiosità per lasciarsi andare a passeggiate come queste.
Scritti errabondi, “incoerenti”, appunto, e invece legati da un filo sottile. Conducendoci lungo percorsi poco noti, fatti non soltanto di luoghi e paesaggi, ma anche di ricordi e persone, queste passeggiate si snodano attraverso itinerari più storici e mentali che topografici. Ciascun capitolo, impreziosito da un apparato fotografico di rilievo, con il suo andamento rapsodico ci impone di compiere soste frequenti, procedere a piccoli passi e con un minimo di curiosità.
Si succedono così i racconti di opere “minori” ma in grado di gettare luce sulla nostra storia. Racconti inconsueti, peregrini, fra storia e arte, lungo le vie della nostra cultura.
Anche un frammento, ci insegna l’autore, può essere spunto per una ricerca appassionata, per un’indagine puntuale: le insegne e gli stemmi parlano, ad esempio, e raccontano storie come quella di Alessandro Gambalunga, fondatore della Biblioteca di Rimini: proveniente da una famiglia di muratori-imprenditori e mercanti, inventò uno stemma pieno di significati nascosti a noi osservatori moderni, ma assai eloquente, nella sua dichiarazione di potere e prestigio.
Questa “valle-mosaico” incastonata tra i fiumi Marecchia e Conca, non ha prodotto forse capolavori assoluti, ma custodisce piccoli tesori d’arte nelle sue chiesette bianche, tra i borghi antichi e le torri isolate, luoghi che ci chiedono di essere scoperti con lentezza, per caso, divagando pigramente.
E’ questo l’invito colto e garbato di Pier Giorgio Pasini, a cogliere cose e luoghi che sono scomparsi o rischiano di scomparire dall’orizzonte del nostro mondo frettoloso, un mondo in cui è orami difficile trovare un pò di tempo e di curiosità per lasciarsi andare a passeggiate come queste.