La TRAMA
Esiste una sorta di incanto tra il movimento delle acque e colui che, seppur per breve, le osserva: dinanzi a un fiume l’agire umano è sospeso, assorto, rapito, incantato: l’osservatore, suo malgrado, cede alla seduzione di un dio fluviale che lascia intravedere il ricordo dell’ascesa e della decadenza.
Tutte le figure dell’esistere, flora, fauna, regno animale e vegetale, partecipano della comune sostanza che ha generato la vita. La figura antropomorfica, nel tempo, ha lasciato testimonianza della compenetrazione tra dio-uomo-natura dando voce e significato all’universale incontro. Non è la gerarchia che informa di sé l’ordine esistenziale, bensì l’intenso gioco d’interrelazioni in cui ogni categoria influisce sull’altra, seppure in tempi, modi e luoghi diversi. La tendenza alla personificazione, propria dell’uomo quando tenta di rendere intelligibile l’incontro con l’altro, smaschera la tensione mai acquietata verso l’universalità dei linguaggi, alla ricerca di una chiave interpretativa che mondi possibili possa aprire.
L’opera vuole offrire al lettore un incontro tra linguaggio fotografico e verbale, evitando i tecnicismi della parola sorprendente: l’intento è di parlare con voce genuina, affinché non sia corrotta quell’immaginazione che a volte l’uomo avverte intimamente e che è tramite di un’esperienza estetica in cui egli stesso scopre la sua personale chiave di lettura: pescare nel mazzo e casualmente scegliere una delle tante possibili chiavi è atto di per sé creativo. Il lettore è dunque autore della sua stessa lettura.
Paola Migliari, ferrarese, insegnante di Lettere e di Lingua e civiltà spagnola, ha esordito con questo volume. Nel 2005 ha pubblicato sempre con Minerva Edizioni, Forme dell'Acqua tra mito, arte e letteratura.
Remigio Urro ha realmente percorso i luoghi ritratti nelle immagini fotografiche: gli “scatti” del fiume e delle sue genti (umane ed extraumane) hanno il taglio dello scienziato che puntigliosamente ricerca, investiga, seziona e ricompone la natura multiforme, policroma e caratteriale di un grande fiume.
Tutte le figure dell’esistere, flora, fauna, regno animale e vegetale, partecipano della comune sostanza che ha generato la vita. La figura antropomorfica, nel tempo, ha lasciato testimonianza della compenetrazione tra dio-uomo-natura dando voce e significato all’universale incontro. Non è la gerarchia che informa di sé l’ordine esistenziale, bensì l’intenso gioco d’interrelazioni in cui ogni categoria influisce sull’altra, seppure in tempi, modi e luoghi diversi. La tendenza alla personificazione, propria dell’uomo quando tenta di rendere intelligibile l’incontro con l’altro, smaschera la tensione mai acquietata verso l’universalità dei linguaggi, alla ricerca di una chiave interpretativa che mondi possibili possa aprire.
L’opera vuole offrire al lettore un incontro tra linguaggio fotografico e verbale, evitando i tecnicismi della parola sorprendente: l’intento è di parlare con voce genuina, affinché non sia corrotta quell’immaginazione che a volte l’uomo avverte intimamente e che è tramite di un’esperienza estetica in cui egli stesso scopre la sua personale chiave di lettura: pescare nel mazzo e casualmente scegliere una delle tante possibili chiavi è atto di per sé creativo. Il lettore è dunque autore della sua stessa lettura.
Paola Migliari, ferrarese, insegnante di Lettere e di Lingua e civiltà spagnola, ha esordito con questo volume. Nel 2005 ha pubblicato sempre con Minerva Edizioni, Forme dell'Acqua tra mito, arte e letteratura.
Remigio Urro ha realmente percorso i luoghi ritratti nelle immagini fotografiche: gli “scatti” del fiume e delle sue genti (umane ed extraumane) hanno il taglio dello scienziato che puntigliosamente ricerca, investiga, seziona e ricompone la natura multiforme, policroma e caratteriale di un grande fiume.
Caratteristiche TECNICHE
ISBN: | 978-88-7381-096-9 |
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A cura di: | Paola Migliari |
Immagini di: | Remigio Urro |
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Illustrazioni: | 100 a colori |