Luigi Francesco des Ambrois de Nevache
Un grande protagonista del Risorgimento italiano
La TRAMA
Recentemente il governo italiano ha inserito il Des Ambrois nell’elenco dei centocinquanta migliori servitori dello Stato. I suoi grandi meriti, il suo lavoro sempre volto al progresso del paese, costantemente collegato al resto dell’Europa per essere al passo dei tempi, la sua modestia e ritrosia, la sua estrema devozione all’Italia e alla monarchia, la sua grandezza di giurista e di politico, che sempre caratterizzarono il grande statista piemontese, devono essere costantemente di esempio fecondo a chi ha in sorte i destini dell’Italia. Nel discorso commemorativo pronunciato a Oulx il 22 settembre 1974, nel centenario della nascita, il professore Narciso Nada, ordinario di Storia del Risorgimento, riportò: «Il Des Ambrois fu senza dubbio un degno prosecutore della grande tradizione di quella burocrazia alpina che aveva avuto in uomini come Gian Battista Bogino, Prospero Balbo, Giuseppe Barbaroux i suoi più illuminati e illustri rappresentanti; e fu senza dubbio un tipico esponente di quella formidabile schiera di collaboratori che Cavour seppe riunire attorno a sé e che nel giro di un decennio allestirono le strutture legislative, economiche, finanziarie, grazie alle quali l’antico regno di Sardegna poté tentare l’impresa dell’unificazione italiana. Bisogna tener presente che essa poté rapidamente consolidarsi, nonostante le gravissime difficoltà di ordine esterno ed interno. Ciò fu dovuto soprattutto all’enorme lavoro compiuto e all’energia dimostrata da coloro i quali – con Cavour e poi, dopo la sua scomparsa, sulla scia delle linee direttive da lui tracciate – seppero realizzare quell’imponente opera di unificazione legislativa e quelle grandiose serie di opere pubbliche che ancora oggi lasciano stupiti anche gli storici più critici nei confronti della politica della Destra Storica».