La TRAMA
“I delfini di Cesenatico hanno una storia. Sembra una storia buffa, ma è una cosa seria; talvolta può risultare gaia, talvolta triste e patetica. Non prendetela alla leggera.”
“La Stampa”, 12 agosto 1964
Alla fine degli anni ’50, in Adriatico un delfino resta impigliato nelle reti di alcuni pescatori che, inspiegabilmente, anziché ucciderlo lo portano a terra rilasciandolo in un canale di Cesenatico. Fino ad allora, infatti, il rapporto tra uomini e delfini, a dispetto della mitologia che li rappresentava come amici dei naufraghi, consisteva in una cruda realtà dov’erano considerati beffardi concorrenti dei pescatori ai quali rompevano le reti e mangiavano il pescato, tanto che erano previsti premi in denaro per la loro uccisione. Tutti invece diventano amici di Lalla – era infatti una delfina – che però sopravvive poco, vittima di un maldestro rapimento ordito per scherzo, che cela tuttavia intenti pubblicitari. A Lalla segue subito una Lalla II, catturata questa volta intenzionalmente; ed è proprio lei che diventerà protagonista del famoso “matrimonio” con Palooza, un tursiope arrivato apposta dalla Florida: una formidabile operazione di comunicazione che farà conoscere dappertutto i “delfini di Cesenatico”. Allora nel mondo i delfinari erano infatti appena due o tre, e quella esperienza pionieristica diventa la chiave – con la perfetta regia della locale Azienda di Soggiorno – per consacrare la località romagnola come uno dei simboli della vacanza negli anni del boom. Tutto è pronto per costruire un innovativo “Acquario del Mare”, che però non si realizza, e saranno altre città della Riviera, con i loro nuovi delfinari, a seguire l’esempio di Cesenatico.
Lalla e Palooza muoiono per il ghiaccio nel gennaio 1963, ma nella vasca all’aperto arriveranno molti altri delfini, periodicamente rimpiazzati. I delfini restano la principale attrazione di Cesenatico per tutti gli anni ‘70, quando si manifesta però una nuova sensibilità e si approvano le prime leggi a protezione dei cetacei. Fino a quando, nel giugno 1982, si decide di liberare in mare gli ultimi due delfini, una mamma e sua figlia, visibilmente sofferenti nelle acque della Vena Mazzarini.
A oltre mezzo secolo dall’arrivo di Lalla, il libro di Davide Gnola prova a raccontare, sulla base di una approfondita ricerca, la storia dei “delfini di Cesenatico” in tutta la sua magia e in tutte le sue contraddizioni. Una storia che appartiene alla memoria e alla nostalgia di una intera comunità, e che è anche una finestra attraverso cui guardare quegli anni così importanti della nostra vita, nei quali – come disse uno dei protagonisti della vicenda – “la primavera era arrivata in Italia”.
“La Stampa”, 12 agosto 1964
Alla fine degli anni ’50, in Adriatico un delfino resta impigliato nelle reti di alcuni pescatori che, inspiegabilmente, anziché ucciderlo lo portano a terra rilasciandolo in un canale di Cesenatico. Fino ad allora, infatti, il rapporto tra uomini e delfini, a dispetto della mitologia che li rappresentava come amici dei naufraghi, consisteva in una cruda realtà dov’erano considerati beffardi concorrenti dei pescatori ai quali rompevano le reti e mangiavano il pescato, tanto che erano previsti premi in denaro per la loro uccisione. Tutti invece diventano amici di Lalla – era infatti una delfina – che però sopravvive poco, vittima di un maldestro rapimento ordito per scherzo, che cela tuttavia intenti pubblicitari. A Lalla segue subito una Lalla II, catturata questa volta intenzionalmente; ed è proprio lei che diventerà protagonista del famoso “matrimonio” con Palooza, un tursiope arrivato apposta dalla Florida: una formidabile operazione di comunicazione che farà conoscere dappertutto i “delfini di Cesenatico”. Allora nel mondo i delfinari erano infatti appena due o tre, e quella esperienza pionieristica diventa la chiave – con la perfetta regia della locale Azienda di Soggiorno – per consacrare la località romagnola come uno dei simboli della vacanza negli anni del boom. Tutto è pronto per costruire un innovativo “Acquario del Mare”, che però non si realizza, e saranno altre città della Riviera, con i loro nuovi delfinari, a seguire l’esempio di Cesenatico.
Lalla e Palooza muoiono per il ghiaccio nel gennaio 1963, ma nella vasca all’aperto arriveranno molti altri delfini, periodicamente rimpiazzati. I delfini restano la principale attrazione di Cesenatico per tutti gli anni ‘70, quando si manifesta però una nuova sensibilità e si approvano le prime leggi a protezione dei cetacei. Fino a quando, nel giugno 1982, si decide di liberare in mare gli ultimi due delfini, una mamma e sua figlia, visibilmente sofferenti nelle acque della Vena Mazzarini.
A oltre mezzo secolo dall’arrivo di Lalla, il libro di Davide Gnola prova a raccontare, sulla base di una approfondita ricerca, la storia dei “delfini di Cesenatico” in tutta la sua magia e in tutte le sue contraddizioni. Una storia che appartiene alla memoria e alla nostalgia di una intera comunità, e che è anche una finestra attraverso cui guardare quegli anni così importanti della nostra vita, nei quali – come disse uno dei protagonisti della vicenda – “la primavera era arrivata in Italia”.
Caratteristiche TECNICHE
ISBN: | 978-88-7381-745-1 |
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Illustrazioni: | B/N e a colori |
Data di uscita: | dicembre 2014 |
Formato: | 20 x 20 cm |
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Pagine: | 120 + Cop. cartonata |
Lingua: | Italiano |