La TRAMA
“Un giorno, erano i primi anni ’60 e vivevo a Londra, decisi di regalarmi un viaggio in Africa, in Kenya che, allora, era colonia inglese.
Rimasi assolutamente incantato: quei cieli, quei colori, quei profumi, quei fiori, quella grandiosità, quei tramonti non li dimenticherò mai. Scoprii gli animali dell’Africa, ebbi la stessa emozione che si prova ad ammirare un’opera d’arte. Mi tornarono alla memoria e al cuore tutti i racconti che mi aveva fatto anni prima Hemingway in Spagna. Sentii presto crescere dentro di me il desiderio di rimanere in quel Paese più a lungo, capii cosa poteva essere il “mal d’Africa”, come lo avevano chiamato i primi viaggiatori e i primi coloni inglesi. Un sentimento dolcissimo e tale da renderti insopportabile l’idea di lasciarti alle spalle quel mondo.
Passai in East Africa un tempo meraviglioso della mia vita, con la consapevolezza di vivere in grande libertà, in mezzo ad una natura incantevole, che la mano dell’uomo, a volte malvagia, non era ancora riuscita a distruggere. Diceva Karen Blixen: “Questa terra emana un senso di grandiosità e nobiltà”. Alla fine degli anni ’60 ritornai in Italia e poco dopo ebbi la fortuna di incontrare e conoscere Alberto Moravia. Iniziò subito una bella amicizia: fu certamente il comune amore per l’Africa che ci legò. Decidemmo, verso la fine degli anni ’70, di andare assieme in Africa: Moravia voleva vedere i luoghi dove avevo passato tanti anni felici, voleva vedere l’Africa Nera con i suoi grandi animali. Furono viaggi bellissimi, un compagno di viaggio, Moravia, straordinario, instancabile e con una curiosità mai finita. E’ con grande emozione, oggi, dopo trent’anni, che ricordo quel tempo, quell’amicizia, quell’intelligenza folgorante.”
Con queste parole Lorenzo Capellini ci introduce alle atmosfere del volume, catalogo di una mostra che si inserisce nel contesto delle celebrazioni per il centenario della nascita del grande scrittore. Nel 1964 si trasferisce in Africa dove realizza reportages fotografici.
Dalla fine del 1968 torna a vivere in Italia, concentrando il suo lavoro soprattutto su arte e architettura. In questo ambito progetta e realizza, negli anni ’90, una collana di guide di architettura di città italiane. Numerose sono le sue pubblicazioni e retrospettive.
Il volume è catalogo della mostra fotografica La mia Africa con Alberto Moravia, che si inserisce nel contesto delle celebrazioni per il centenario della nascita del grande scrittore. In 170 immagini, a colori e in bianco e nero, la storia e il ricordo di un’amicizia, quella tra il fotografo Lorenzo Capellini e Alberto Moravia, uniti dall’amore per lo straordinario continente africano. Con scritti di Dacia Maraini, Gaspare Barbiellini Amidei, Vittorio Sgarbi, e un ricordo di Lorenzo Capellini.
Rimasi assolutamente incantato: quei cieli, quei colori, quei profumi, quei fiori, quella grandiosità, quei tramonti non li dimenticherò mai. Scoprii gli animali dell’Africa, ebbi la stessa emozione che si prova ad ammirare un’opera d’arte. Mi tornarono alla memoria e al cuore tutti i racconti che mi aveva fatto anni prima Hemingway in Spagna. Sentii presto crescere dentro di me il desiderio di rimanere in quel Paese più a lungo, capii cosa poteva essere il “mal d’Africa”, come lo avevano chiamato i primi viaggiatori e i primi coloni inglesi. Un sentimento dolcissimo e tale da renderti insopportabile l’idea di lasciarti alle spalle quel mondo.
Passai in East Africa un tempo meraviglioso della mia vita, con la consapevolezza di vivere in grande libertà, in mezzo ad una natura incantevole, che la mano dell’uomo, a volte malvagia, non era ancora riuscita a distruggere. Diceva Karen Blixen: “Questa terra emana un senso di grandiosità e nobiltà”. Alla fine degli anni ’60 ritornai in Italia e poco dopo ebbi la fortuna di incontrare e conoscere Alberto Moravia. Iniziò subito una bella amicizia: fu certamente il comune amore per l’Africa che ci legò. Decidemmo, verso la fine degli anni ’70, di andare assieme in Africa: Moravia voleva vedere i luoghi dove avevo passato tanti anni felici, voleva vedere l’Africa Nera con i suoi grandi animali. Furono viaggi bellissimi, un compagno di viaggio, Moravia, straordinario, instancabile e con una curiosità mai finita. E’ con grande emozione, oggi, dopo trent’anni, che ricordo quel tempo, quell’amicizia, quell’intelligenza folgorante.”
Con queste parole Lorenzo Capellini ci introduce alle atmosfere del volume, catalogo di una mostra che si inserisce nel contesto delle celebrazioni per il centenario della nascita del grande scrittore. Nel 1964 si trasferisce in Africa dove realizza reportages fotografici.
Dalla fine del 1968 torna a vivere in Italia, concentrando il suo lavoro soprattutto su arte e architettura. In questo ambito progetta e realizza, negli anni ’90, una collana di guide di architettura di città italiane. Numerose sono le sue pubblicazioni e retrospettive.
Il volume è catalogo della mostra fotografica La mia Africa con Alberto Moravia, che si inserisce nel contesto delle celebrazioni per il centenario della nascita del grande scrittore. In 170 immagini, a colori e in bianco e nero, la storia e il ricordo di un’amicizia, quella tra il fotografo Lorenzo Capellini e Alberto Moravia, uniti dall’amore per lo straordinario continente africano. Con scritti di Dacia Maraini, Gaspare Barbiellini Amidei, Vittorio Sgarbi, e un ricordo di Lorenzo Capellini.
Caratteristiche TECNICHE
Illustrazioni: | 150 a colori e B/N |
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Data di uscita: | Luglio 2007 |
Formato: | 24 x 28 cm |
Pagine: | 208 + Copertina in cartonato |
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Lingua: | Italiano |