Volume 11 della collana di poesia diretta da Cinzia Demi e Giancarlo Pontiggia
Intendere il selvatico non solo come aggettivo ma come sostantivo. È l’idea di Gaia Boni che in questa dimensione, dove la sua essenza cammina scalza nel bosco e si rifugia tra gli alberi appena può, ci presenta un percorso poetico – molto frequentato nelle scritture contemporanee, ma originale nella sua declinazione – di relazione con la natura, di confronto con il mondo animale, di amore che si dissolve in mille sfaccettature, interrogandosi sull’incidenza dell’esperienza di vita nella sua poesia, propugnata come un riflesso condizionato e ragionato, e non come un’istantanea e istintiva conseguenza che porta alla scrittura.
Appassionata dello stile limpido di Rilke e della complessità tematica di Whitman, Gaia Boni riscopre in questo suo lavoro la meraviglia dello sguardo, la maestosità dell’universo, la sensualità dell’amore e ci trasmette la fierezzadell’essere umano che non si nasconde nel quotidiano, pur vivendolo e rapportandosi con esso, ma indaga mondi altri e altre realtà concentrandosi su ciò che hanno da donare. Nella figura femminile esplorata a vario titolo ritroviamo così tutti i modi possibili di vivere e ne diventiamo partecipi, non come per una visione, ma per un’immersione totale di verità: donne garofano raccolgono il sole… donne bambù allungano i polsi al cielo… donne tika sulla fonte maritata e benedetta/ da altre mani che conoscono la terra.
La figlia del selvatico non è solo il titolo del libro ma è un sintagma che ci riguarda da vicino, che ci fa riflettere sulle nostre origini, su ciò a cui ci sentiamo più legati… e su ciò a cui vorremmo tornare.
ISBN: | 9788833246703 |
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Genere: | Poesia |
Collana: | Cleide, n. 11 |
Data di uscita: | Febbraio 2024 |
Formato: | 12 x 18 cm |
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Pagine: | 80 pp + cop. in brossura |
Lingua: | Italiano |