"Il Teatro delle Città", acquistato nel 2005 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna dopo che il console onorario inglese a Venezia Joseph Smith gli aveva fatto prendere la strada di Londra nel Settecento, e custodito oggi alla Biblioteca Classense, è composto di 2 volumi e 400 tavole.
L’opera, come ben sintetizza il titolo del volume, racconta due grandi realtà del Seicento: quella spettacolare, affascinante, coinvolgente del Teatro, inteso in senso ampio come rappresentazione intensa e condivisa di un mondo, e quella altrettanto pulsante della Città, che negli anni di Coronelli era la grande protagonista emergente della nuova visione policentrica del mondo, il fulcro dell’attività economica e politica. Ma non solo.
Quest’opera è infatti un sorprendente documento storico e moderno al tempo stesso. Storico perché nelle 400 immagini racconta il rapporto tra Venezia e le città rivali, l’equilibrio eterno tra acqua e terra, il difficile scenario del Mediterraneo conteso e ribelle, la crescita delle prime grandi città da Venezia a Costantinopoli, da Ravenna a Parigi, da Londra a Roma, con una ricchezza di personaggi, contrasti, episodi e ritratti che racconta mirabilmente, oltre che un’epoca di forti cambiamenti anche una cultura di grande ispirazione e visione prospettica. Ma Coronelli è straordinariamente moderno nel raccontare attraverso le immagini, miracoloso precursore del Secolo che viviamo oggi, in cui tutto o quasi richiede racconto visivo, emozione dinamica, immaginazione e visione.
Coronelli racconta nelle sue stampe particolari della storia antica e recente delle città, celebrazioni, palazzi, personaggi in abiti popolari, macchine, navi e campi di battaglia. Il volume, oltre alla preziosa selezione delle 400 stampe originali, presenta sette saggi selezionati per descrivere i vari ambiti di Coronelli: dopo l’introduzione, Carla Giovannini illustra i criteri dell’opera, Donatino Domini spiega il contributo dato da Coronelli alla conoscenza storica di Ravenna, Franco Farinelli inquadra la figura del grande cosmografo nella transizione cartografica di fine Seicento, Matteo Proto tratta il rapporto tra Venezia e il Mediterraneo, Lucia Corrain illustra le figure umane che arricchiscono la cartografia, Chiara Santini riprende le feste romane per la guarigione del Re Sole e Claudia Giuliani accende il riflettore conclusivo sulla sorprendente storia del volume e del suo viaggio da Venezia a Londra a Ravenna.