Il restauro del Nettuno
La statua di Gregorio XIII e la sistemazione di Piazza Maggiore nel Cinquecento
La TRAMA
I saggi qui contenuti, raccolti in occasione del restauro della Fontana del Nettuno e del recupero della statua di Alessandro Menganti raffigurante Gregorio XIII, recano la firma, tra gli altri, di Andrea Emiliani, Giovanna Perini e Giovanni Morigi.
A un anno dall'elezione pontificia, Pio IV (1559-65) nominò Legato di Bologna il cardinal nipote Carlo Borromeo, il quale, grazie anche alla collaborazione di Pier Donato Celsi, vescovo di Narni, avrebbe determinato la moderna sistemazione del complesso di Piazza Maggiore.
Il decreto pontificio per la costruzione della fontana risale al 1563. Nell'agosto dello stesso anno l'architetto Tommaso Laureti si recò a Firenze per contattare Jean de Boulogne, detto il Giambologna, il quale, avuta la necessaria concessione del Granduca mediceo, partì alla volta di Bologna accompagnato dal fonditore Zanobio Pontigiani.
Una velocissima intesa portò a un contratto di 1000 scudi d'oro: aveva inizio l'impresa del Nettuno, nata "nel quadro di una unitarietà di concepimento urbanistico".
La fontana, con l'imperante gesto del re delle acque a placare le onde, avrebbe simboleggiato il felice governo di Pio IV sulla città.
Divergenze di metodo tra il Giambologna e il Portigiani causarono presto dapprima l'allontanamento dello scultore e in seguito la firma di un nuovo contratto, che vedeva ormai assente il fonditore.
Nasceva così uno dei capolavori del Manierismo, destinato a ridurre le distanze tra l'Italia e il Nord dell'Europa.
A un anno dall'elezione pontificia, Pio IV (1559-65) nominò Legato di Bologna il cardinal nipote Carlo Borromeo, il quale, grazie anche alla collaborazione di Pier Donato Celsi, vescovo di Narni, avrebbe determinato la moderna sistemazione del complesso di Piazza Maggiore.
Il decreto pontificio per la costruzione della fontana risale al 1563. Nell'agosto dello stesso anno l'architetto Tommaso Laureti si recò a Firenze per contattare Jean de Boulogne, detto il Giambologna, il quale, avuta la necessaria concessione del Granduca mediceo, partì alla volta di Bologna accompagnato dal fonditore Zanobio Pontigiani.
Una velocissima intesa portò a un contratto di 1000 scudi d'oro: aveva inizio l'impresa del Nettuno, nata "nel quadro di una unitarietà di concepimento urbanistico".
La fontana, con l'imperante gesto del re delle acque a placare le onde, avrebbe simboleggiato il felice governo di Pio IV sulla città.
Divergenze di metodo tra il Giambologna e il Portigiani causarono presto dapprima l'allontanamento dello scultore e in seguito la firma di un nuovo contratto, che vedeva ormai assente il fonditore.
Nasceva così uno dei capolavori del Manierismo, destinato a ridurre le distanze tra l'Italia e il Nord dell'Europa.
Caratteristiche TECNICHE
ISBN: | 978-88-7381-003-9 |
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Illustrazioni: | 135 b/n |
Data di uscita: | Settembre 1999 |
Formato: | 17 x 24 cm |
Pagine: | 380 + Copertina in brossura |
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Lingua: | Italiano |
Autore: | AA.VV. |