La TRAMA
Con un testo di Vittorio Emiliani
Questo ricco volume ci offre la possibilità di intraprendere un viaggio immaginifico tra le terre del Delta padano nel periodo immediatamente successivo alla guerra. Attraverso le fotografie di grande intensità di Walter Breveglieri, che ci accompagnano lungo il determinante ventennio 1950-1970, veniamo riportati a tempi ed atmosfere ormai distanti dal nostro vissuto. Immagini forti, dure, intense che documentano la bellezza e la particolarità di queste terre, ma, al tempo stesso, mostrano in modo semplice ed efficace la grande fame, di cibo, di vita, di terra da coltivare, che in questo frangente storico attanagliò le genti padane.
Sono gli anni della lotta per la riforma agraria, gli anni dei comizi, delle marce, degli scioperi e delle manifestazioni di massa, sono gli anni delle grandi divisioni politiche e ideologiche che caraterizzarono il lungo e soffertissimo dopoguerra italiano. Sono gli anni della miseria che spinse intere schiere a lasciare quelle terre amare per andare lontano, per emigrare in cerca della fortuna. La spinta migratoria accelerò in modo repentino dopo l’alluvione del Polesine del 1951, altro duro colpo per quelle genti già immiserite. Nelle immagini di Breveglieri c’è tutto questo, rappresentato senza retorica nè enfasi, con struggente lirismo a tratti, sempre con grande partecipazione emotiva ed umana. Un’indagine che tocca l’ambiente e il paesaggio, la società e la politica, la bonifica e l’alluvione.
A questo paesaggio, umano, agrario, vallivo, tanto depresso ed insieme tanto speciale, anche la storia del cinema dell’immediato dopoguerra dovrà non poco, per ispirazione, suggestione, ambienti e storie che si riflettono nei film di Visconti, Antonioni, Vancini, Zavattini, Rossellini. Anche questi protagonisti della stagione d’oro del cinema italiano vennero immortalati dall’obiettivo di Breveglieri e con loro il grande maestro Hitchcock, colto tra i reperti attico-etruschi di Spina durante la prima mostra dei tesori archeologici di Spina che si tenne a Bologna.
Di quegli anni così duri e difficili, spesso drammatici, del dopoguerra è giusto serbare ‘memoria viva’, come riesce efficacemente a fare l’archivio di Breveglieri da cui queste immagini sono state selezionate, un fondo prezioso come pochi altri.
Questo ricco volume ci offre la possibilità di intraprendere un viaggio immaginifico tra le terre del Delta padano nel periodo immediatamente successivo alla guerra. Attraverso le fotografie di grande intensità di Walter Breveglieri, che ci accompagnano lungo il determinante ventennio 1950-1970, veniamo riportati a tempi ed atmosfere ormai distanti dal nostro vissuto. Immagini forti, dure, intense che documentano la bellezza e la particolarità di queste terre, ma, al tempo stesso, mostrano in modo semplice ed efficace la grande fame, di cibo, di vita, di terra da coltivare, che in questo frangente storico attanagliò le genti padane.
Sono gli anni della lotta per la riforma agraria, gli anni dei comizi, delle marce, degli scioperi e delle manifestazioni di massa, sono gli anni delle grandi divisioni politiche e ideologiche che caraterizzarono il lungo e soffertissimo dopoguerra italiano. Sono gli anni della miseria che spinse intere schiere a lasciare quelle terre amare per andare lontano, per emigrare in cerca della fortuna. La spinta migratoria accelerò in modo repentino dopo l’alluvione del Polesine del 1951, altro duro colpo per quelle genti già immiserite. Nelle immagini di Breveglieri c’è tutto questo, rappresentato senza retorica nè enfasi, con struggente lirismo a tratti, sempre con grande partecipazione emotiva ed umana. Un’indagine che tocca l’ambiente e il paesaggio, la società e la politica, la bonifica e l’alluvione.
A questo paesaggio, umano, agrario, vallivo, tanto depresso ed insieme tanto speciale, anche la storia del cinema dell’immediato dopoguerra dovrà non poco, per ispirazione, suggestione, ambienti e storie che si riflettono nei film di Visconti, Antonioni, Vancini, Zavattini, Rossellini. Anche questi protagonisti della stagione d’oro del cinema italiano vennero immortalati dall’obiettivo di Breveglieri e con loro il grande maestro Hitchcock, colto tra i reperti attico-etruschi di Spina durante la prima mostra dei tesori archeologici di Spina che si tenne a Bologna.
Di quegli anni così duri e difficili, spesso drammatici, del dopoguerra è giusto serbare ‘memoria viva’, come riesce efficacemente a fare l’archivio di Breveglieri da cui queste immagini sono state selezionate, un fondo prezioso come pochi altri.