Con quale stato d’animo affrontarono, i Mussolini, il destino che li aveva scaraventati dai privilegi del Ventennio alle difficilissime condizioni successive?
Quali sentimenti li animarono, quali rapporti si stabilirono tra loro?
Come si rapportarono con le istituzioni del Paese?
Quanto condizionò le loro esistenze il ricordo del passato?
Che persone scelsero, o ebbero la possibilità, di diventare?
Nella notte tra il 24 e il 25 luglio 1943 il Gran Consiglio del fascismo decretò la sfiducia a Benito Mussolini, capo del Governo in carica. Il giorno successivo, il Duce venne arrestato per ordine del re Vittorio Emanuele III. La notizia raggiunse Rachele Guidi, consorte di Mussolini, a Villa Torlonia, residenza romana della famiglia. Si trovava a Roma anche la primogenita Edda, moglie di Galeazzo Ciano, che aveva sottoscritto il documento di sfiducia al suocero. Presso l’aeroporto di Guidonia era di stanza il secondogenito Vittorio, pilota militare. I figli adolescenti della coppia, Romano e Anna Maria, si trovavano a Riccione, nella casa di vacanza di proprietà della madre.
Quella dei Mussolini aveva rappresentato fino ad allora, nell’immaginario collettivo, la prima famiglia d’Italia, oscurando persino l’aura regale dei Savoia. Si aprì improvvisamente davanti ai familiari del Duce un percorso irto di inattese difficoltà, caratterizzato da drammatici avvenimenti e dalla ricerca di una normalità difficile da raggiungere.
Edda Negri Mussolini, figlia di Anna Maria, ha frequentato ciascuno di loro. In questo libro, scritto con Mario Russomanno, ne descrive il percorso esistenziale, le convinzioni, le attese, la quotidianità. Ne emerge un ritratto familiare suggestivo ed emozionante, denso di riferimenti agli avvenimenti storici di cui i Mussolini furono, inevitabilmente, protagonisti.