Immagini e documenti svelano come Francesco Baracca, il miglior aviatore italiano, sia diventato un mito.
La TRAMA
Il libro sviluppa un’indagine sulla divulgazione mediatica dell’immagine di Francesco Baracca, asso del volo, uno dei massimi protagonisti dell’aviazione durante la Grande Guerra, valutandone la popolarità e l’impatto sull’immaginario collettivo.
Su di lui, che godette sempre di grande fama, sono state scritte, nei decenni, diverse biografie nell’intento di ricostruirne la vita e tramandarne le imprese. La cultura italiana del primo Novecento lo ha dipinto con tratti quasi mitologici, soprattutto negli anni Venti e Trenta, quando l’Aeronautica italiana ha conosciuto un notevole sviluppo, trasfigurandolo nell’ideale classico dell’eroe.
Dal secondo dopoguerra in poi, la sua figura assume invece sempre più la fisionomia di un eroe civico, esempio di virtù concrete e specifiche, ragion per la quale, nei decenni, ha subito una divulgazione più settoriale, negli ambiti dell’Aviazione militare, in quella civile e da diporto; o di nicchia, nel collezionismo, nell’aeromodellismo, in vari enti sportivi locali, ma soprattutto nell’ambito agonistico, grazie a Enzo Ferrari che adotterà il simbolo del cavallino per la sua scuderia automobilistica.
La costruzione di un racconto attorno al mito dell’eroe ha visto la confluenza di diverse discipline come la letteratura, l’arte, la fotografia, fra le quali si sono rivelati rapporti, scambi e trasposizioni in un modo fluido e complesso, e dalle quali sono emersi inaspettati collegamenti fra le varie tipologie di memorie storiche e i materiali censiti.
La nuova ricerca presenta, per la prima volta anche una vasta, e in parte inedita, ricognizione fra oggetti commemorativi e celebrativi, prodotti da vari enti pubblici e privati, offrendo un curioso excursus fra creazioni spesso eccentriche o di fantasia e di capire come la grafica, nelle sue varie forme, influisca sulla percezione di una vicenda eroica, trasferitasi, quasi intatta, dal mito al logo.