Ne avremmo fatto volentieri a meno. Ma nel 2020 abbiamo vissuto qualcosa di straordinario. E di tragico. Con la consapevolezza, nel bene e nel male, che c’era un “durante” in cui eravamo immersi, tanto diverso da quel “prima” che piano piano, durante il lockdown, andava quasi sfumando nella memoria. E ci sarebbe stato un “dopo” in cui, dicevano, nulla sarebbe stato come prima. Insomma, tutto faceva pensare che molte cose rischiavano di cambiare, cioè di andare peggio. Mentre quelle che già andavano male, più o meno, sarebbero rimaste così. Forse. La Cina, Wuahn, il virus: razzisti o realisti? E i virologi? Un coro dodecafonico. Scuole chiuse, uffici chiusi, ristoranti chiusi. Chiuse le case di riposo dove il Covid ribolliva portandosi via una fetta di generazione. Chiusi in cantina per qualche momento di intimità che l’ingorgo familiare impediva. Chiuso il campionato di calcio: per i maschi come stare in una comunità di recupero. Chiuse le bocche dalle mascherine. Serviranno? Non chiedetelo all’Oms. Chiusi i pugni per non dare la mano: vietato. Tutto vietato. Anche rubare: i ladri non potevano uscire e noi stavamo in casa. Perfetto. Siamo sinceri: è stata dura. Ma non quanto il dopo. Comodo stare in casa. Peggio non alzare la serranda, o fare dieci caffè invece dei soliti cento. Per fortuna ci sono i monopattini: siamo più green. E lo smart working? Più smart che working. Che momenti. Meglio fermarsi un attimo. Con un pizzico di ironia. Prima, durante, dopo. Dove eravamo rimasti... Senza punto interrogativo. Perché l’oggi è un’incognita, ma soprattutto un punto di partenza.
ISBN: | 9788833242972 |
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Genere: | Storia |
Data di uscita: | Agosto 2020 |
Formato: | 12 x 18 cm |
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Pagine: | 144 + Cop. in brossura |
Lingua: | Italiano |