Dentro l'Osca
Quel miracolo bolognese che seppe stupire il mondo
La TRAMA
Walter Breveglieri è stato un pilota di grande talento arrivato persino in F1 ma è conosciuto ancora di più come grandissimo fotografo. Nel suo archivio sono state trovate oltre 2500 immagini quasi tutte inedite sulla Osca, la marca bolognese che tra il 1947 e il 1967 ha vinto tantissimo e in tutto il mondo.
A raccontare l’anima di questa azienda tocca in particolare agli ultimi tre dipendenti sopravvissuti all’incedere del tempo che passa e non fa sconti. Come in una serata in osteria dietro a un buon bicchiere di vino scorre una raffica di aneddoti assolutamente imperdibili per chi ama le auto da corsa e l’atmosfera di un tempo che fu.
L'Osca ha vissuto vent’anni e ha brillato di luce vera, che negli annali dello sport significa vittorie su vittorie, sebbene in troppi oggi non abbiano idea della portata di quei successi.
Era l’Italia del primo Dopoguerra, un paese uscito con le ossa rotte ma capace di rinascere in fretta e dove l’ingegno, la forza di volontà e il sacrificio contavano di più dei pochi mezzi economici a disposizione. I fratelli Maserati con un pugno di collaboratori, vecchi ex-dipendenti e tanti ragazzini da crescere al mestiere giorno dopo giorno, hanno compiuto un miracolo. Le loro vetture da corsa avevano motori di piccola cilindrata ma spesso si mettevano dietro le ben più potenti rivali, Ferrari in primis, e quasi sempre senza poter disporre dei piloti professionisti più celebrati del tempo, perché se la genialità era straripante erano però i quattrini a mancare.
Era l’Italia del primo Dopoguerra, un paese uscito con le ossa rotte ma capace di rinascere in fretta e dove l’ingegno, la forza di volontà e il sacrificio contavano di più dei pochi mezzi economici a disposizione. I fratelli Maserati con un pugno di collaboratori, vecchi ex-dipendenti e tanti ragazzini da crescere al mestiere giorno dopo giorno, hanno compiuto un miracolo. Le loro vetture da corsa avevano motori di piccola cilindrata ma spesso si mettevano dietro le ben più potenti rivali, Ferrari in primis, e quasi sempre senza poter disporre dei piloti professionisti più celebrati del tempo, perché se la genialità era straripante erano però i quattrini a mancare.