Le bambole e il loro mondo in miniatura sono qui raccontati attraverso splendide immagini che, meglio di molte parole, possono trasmettere il potente fascino di questi oggetti, da sempre compagni fedeli dell’evoluzione umana.
Duplicati in taglia ridotta della nostra specie ne hanno descritto nelle fisionomie e anatomie tratti e peculiarità esteriori, insieme alla riproduzione fedele degli ideali estetici, partendo dall’alba dell’uomo, sviluppandosi di pari passo nel tempo parallelamente alla crescita evolutiva dei linguaggi artistici e formali, rappresentativi di culture ed etnie differenti in esse ben raffigurate.
Il libro mostra una selezione ragionata di questa importante collezione, tra le più prestigiose per bellezza e rarità, oggi aperta al pubblico e visibile negli spazi espositivi del Museo delle Bambole di Bologna, selezionando tra gli oltre cinquecento soggetti, quelli più rappresentativi per conoscere sviluppo tecnico, formale, progettuale ed estetico di tali straordinari balocchi, sempre vicini al fare artistico per eccellenza, prodotti in epoche durante le quali caratteristiche come qualità, unicità e individualità, costituivano la prerogativa essenziale nel mercato in continuo sviluppo.
Le grandi fabbriche di bambole europee definirono la loro espansione commerciale e d’immagine specialmente nel XIX e XX secolo con oggetti di altissima qualità, arrivando fino alla seconda guerra mondiale, dopo di che, la rinnovata società e il radicale cambiamento del gusto, indirizzarono il settore dell’industria della bambola verso obbiettivi commerciali e formali più consoni alle pressanti esigenze della società consumistica emergente.
La passeggiata nel tempo inizia con bambole fabbricate nei materiali antichi primari, protagoniste le figure del XVIII secolo, di legno scolpito, spesso in bilico tra religiosità e gioco, proseguendo con la prima fase industriale che utilizzò la semplice cartapesta modellata in stampi per le teste di bambola già seriali, in seguito montate su corpi di tessuto imbottito. La cera fu tra i materiali preferiti, spesso lavorata da artigiani abilissimi, impiegata per teste e parti di bambola di alta qualità espressiva e di costo elevato, alcune di queste sono qui ben rappresentate e portano le firme di prestigiose ditte già attive dalla meta del XIX secolo.
L’impiego della porcellana e subito dopo del biscuit, cambiarono radicalmente l’estetica delle bambole, rendendo le produzioni industriali sempre più diversificate, permettendo loro di crescere in fatturato e numero di pezzi tramite l’uso di un prototipo replicabile tramite stampi.
Il fascino intenso di queste bambole con teste di raffinato biscuit, splendidi occhi di vetro in smalto, identificava allora, come oggi, ideali tipici della rappresentazione infantile, raffigurata in una perfezione formale che spesso dimenticava le proporzioni anatomiche reali accentuando nei grandi occhi, nelle bocche minuscole, elementi espressivi e comunicativi che comunque funzionavano da potenti catalizzatori dell’attenzione e desiderio del cliente, adulto o bambino che fosse, riuscendo ancora oggi ad attrarre noi contemporanei, accompagnando l’odierno lettore verso un mondo perduto di bellezze antiche e tempi sospesi su volti senza età.
Ritroviamo qui le più belle bambole fabbricate delle famose ditte parigine dell’epoca, Jumeau, Bru Steiner, Gaultier, Thuiller, oggi ambiti soggetti di collezionismo internazionale e ricercatissime nel mercato antiquario. Rarità assolute come la bambola dello scultore francese Albert Marque, prodotta, si pensa, solo in cento esemplari numerati, attualmente l’unica esposta nelle collezioni europee aperte al pubblico.
Il percorso del libro prosegue il suo viaggio nel tempo con le bambole tedesche di biscuit, i bebè caratterizzati del primo Novecento, le pupe di celluloide fino alle famose Lenci, eseguite su progetti di creativi artisti torinesi con il famoso feltro colorato che le rese tanto famose, popolari in Italia e all’estero: un primo fenomeno Made in Italy copiato e imitato già all’epoca.
Il fantastico viaggio termina con le bambole maggiormente rilevanti fabbricate nel secondo dopoguerra, considerando anche la mitica Barbie nelle sue prime edizioni degli anni sessanta, fino alle creazioni moderne in vinile che recano la firma di artisti europei degli anni ottanta.
Tra storia, pedagogia, moda, arte, il libro bilingue, italiano e inglese, accompagnato da testi di commento e didascalie approfondite a corredo di ogni foto, si propone come unico prodotto di alto livello che affronta questo tema nell’attuale panorama editoriale nazionale, svelando inoltre al grande pubblico e agli esperti di settore una collezione privata straordinaria.