La TRAMA
Dicono che i ricordi fanno bene al cuore.
Ognuno di noi ha dei momenti in cui si ferma a pensare al proprio passato. Bello o brutto, da ridere e da piangere, ma è pur sempre la nostra vita. Come corre il tempo. Incessante passa sopra a tutto ciò che facciamo e cadenza la nostra vita.
In questo volume troverete immagini simbolo di ciò che eravamo e di come sono oggi i nostri figli. Abbiamo migliorato di certo il nostro vivere dal dopoguerra ad oggi, ma la tecnologia ha tolto il sale del nostro essere, ovvero l’inventiva e la creatività.
Oggi i nostri figli fanno ragionare i computer e meno la propria mente.
Un volume che non vuole dare risposte ma fare riflettere, osservando le immagini in una sorta di foto confronto fra “ieri” e “oggi” di tre grandi fotografi.
Ciò che abbiamo guadagnato, ma anche ciò che abbiamo lasciato per strada.
“C’era una volta il bambino che giocava a pallone nel polveroso cortile sotto casa o con gli amici si divertiva a segnare con un gesso, sul cemento o sulla pietra, quattro righe e, tirati su bene i calzoni corti, cominciava a saltare con una gamba. Magliette a righe strette, ciuffo ribelle, le bambine con le treccine e spesso gli occhi posati sognanti su un panorama o su un cane, un gatto, una bicicletta (...) poi sono arrivati gli schermi del computer, delle playstation, delle X Y Z Box, e tante consolle e tanti joystick”.
Ognuno di noi ha dei momenti in cui si ferma a pensare al proprio passato. Bello o brutto, da ridere e da piangere, ma è pur sempre la nostra vita. Come corre il tempo. Incessante passa sopra a tutto ciò che facciamo e cadenza la nostra vita.
In questo volume troverete immagini simbolo di ciò che eravamo e di come sono oggi i nostri figli. Abbiamo migliorato di certo il nostro vivere dal dopoguerra ad oggi, ma la tecnologia ha tolto il sale del nostro essere, ovvero l’inventiva e la creatività.
Oggi i nostri figli fanno ragionare i computer e meno la propria mente.
Un volume che non vuole dare risposte ma fare riflettere, osservando le immagini in una sorta di foto confronto fra “ieri” e “oggi” di tre grandi fotografi.
Ciò che abbiamo guadagnato, ma anche ciò che abbiamo lasciato per strada.
“C’era una volta il bambino che giocava a pallone nel polveroso cortile sotto casa o con gli amici si divertiva a segnare con un gesso, sul cemento o sulla pietra, quattro righe e, tirati su bene i calzoni corti, cominciava a saltare con una gamba. Magliette a righe strette, ciuffo ribelle, le bambine con le treccine e spesso gli occhi posati sognanti su un panorama o su un cane, un gatto, una bicicletta (...) poi sono arrivati gli schermi del computer, delle playstation, delle X Y Z Box, e tante consolle e tanti joystick”.