Wolfango
Wolfango

Wolfango Peretti Poggi, in arte Wolfango, nasce nel 1926 a Bologna – città amatissima, luogo del suo lungo lavoro – e ivi muore nel 2017. Dotato di forte innatismo, disegna e dipinge fin dall’infanzia. Compie studi classici e viene istruito all’arte dallo zio Giuseppe Mazzotti. Quando Eugenio Riccòmini ne scopre il talento, lo convince a fare la sua prima mostra di pittura, nel 1986, nell’ex Chiesa di Santa Lucia, oggi Aula Magna dell’Università di Bologna. Da allora le tele di Wolfango – caratterizzate da gigantismo, matericità e visione zenitale – abitano alcuni dei luoghi più significativi della città, come Il cassetto (1976-77) nella Sala Stampa di Palazzo d’Accursio.
Accanto alla professione di pittore, Wolfango lavora come illustratore, padroneggiando molteplici tecniche e dando vita a una produzione stilistica variegata e mutevole, spesso sotto pseudonimo: Golpe, Golpetto, Vulpes, Lupambolo, Anonimo Bolognese del XX secolo. Nel 1966 vince il Premio Grafico Fiera di Bologna, alla Fiera del Libro per Ragazzi, per le illustrazioni al volume Gesù oggi, scritto da Emilio Radius ed edito da Rizzoli. Tra le sue opere più note, le illustrazioni per la Divina Commedia pubblicata nel 1972 da Rizzoli-De Fonseca in un’edizione di lusso.
Appassionato di presepi, dal 1964 plasma statue e figure in terracotta, componendo uno dei più affascinanti e originali presepi italiani.

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