Tullio Pericoli nasce a Colli del Tronto, piccolo borgo delle colline picene, nel 1936. Fin da bambino disegna e inizia presto a collaborare con i giornali locali. Seguendo il volere del padre si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza di Urbino ma, a pochi esami dalla laurea, interrompe gli studi per paura di una carriera che non sente sua. Nel 1961, su spinta di Cesare Zavattini, si trasferisce a Milano, dove vive tuttora, ritrovandosi così nel centro del fermento culturale di quegli anni.
Inizia lì a collaborare al quotidiano “Il Giorno” con disegni che accompagnano racconti di Calvino, Primo Levi, Gadda, Soldati. Un’attività che continua negli anni successivi: i suoi disegni compariranno sui più importanti giornali, italiani e stranieri, come il “New Yorker”, la “Frankfurter Allgemeine”, la “New York Review of Books”, il “Guardian”, “El Pais” e altri. Nel 1984 approda a La Repubblica con la quale collabora anche oggi. I suoi ritratti – soprattutto di personaggi della cultura – divengono oggetto di numerosi volumi e di mostre tenute in Italia e all’estero.
Contemporaneamente la sua ricerca pittorica, che si era avviata all’inizio degli anni Settanta con la serie delle “geologie”, prosegue con un ciclo di opere che sfoceranno, nel 1980, nella mostra Rubare a Klee alla Galleria del Milione a Milano. Il paesaggio diventa sempre più centrale nel suo lavoro: nel 1984 il volume Robinson Crusoe per la Olivetti segna una svolta e i disegni che lo compongono saranno esposti per la prima volta al Pac di Milano.
Nel 1987, su committenza di Livio Garzanti, realizza, nella storica sede di via della Spiga a Milano, una pittura murale che racconta la vita della sua casa editrice.
I paesaggi della sua terra d’origine fanno da sfondo alle scene e ai costumi dell’Elisir d’Amore di Donizetti, nel 1995 per l’Opernhaus di Zurigo e nel 1998 per il Teatro alla Scala di Milano. Nel 2002 realizza le scene e i costumi de Il Turco in Italia di Rossini ancora per l’Opernhaus di Zurigo.
Negli ultimi due decenni la sua attività si concentra sempre di più sulla pittura di paesaggio, testimoniata dalle esposizioni pubbliche a palazzo Lanfranchi di Pisa (Nature, 2002), alla Galleria d’Arte Contemporanea “Osvaldo Licini” di Ascoli Piceno (Sedendo e Mirando, 2009), a palazzo Fava a Bologna e a palazzo Ducale di Urbino (Sulla Terra, 2015), all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo (Frammenti di Paesaggio, 2016), nella chiesa di San Domenico ad Alba (Le colline davanti, 2017), al museo Etrusco di Murlo (Linee di Terre, 2018), a palazzo dei Capitani in Ascoli Piceno (Forme del paesaggio 1970-2018), a palazzo Reale di Milano (Frammenti, 2021-2022), oltre a varie altre mostre presso importanti gallerie private.
Nel 2010 un’ampia esposizione presso il museo dell’Ara Pacis di Roma dal titolo Lineamenti propone una sintesi pittorica delle sue due principali forme d’espressione, il paesaggio e il ritratto, confrontandoli e suggerendo la possibilità di un univoco metodo di lettura.
Tra i suoi libri Woody Freud e gli altri, Prestel, Monaco (1988), Il tavolo del re, in tedesco, sempre per Prestel (1993), Dreamscapes, Rizzoli International Publications, New York (2001) L’anima del volto, Bompiani, Milano (2005), Storie della mia matita, Henry Beyle, Milano (2015), Scritture e figure, Skira, Milano (2017); Sul farsi del mondo, Henry Beyle, Milano (2020). Negli anni recenti, presso la casa editrice Adelphi di Milano escono i volumi I Ritratti (2002), Otto scrittori (2003), La casa ideale di R.L. Stevenson (2004 e una nuova versione nel 2017), Robinson Crusoe di Daniel Defoe (2007), Attraverso l’albero (2012), I Paesaggi (2013), Pensieri della mano (2014), Piccolo teatro (2016), Incroci (2019), Arte a parte (2021), Un digiunatore di Franz Kafka (2022), Ritratti di ritratti (2023).