Raffaele La Capria collabora alle pagine culturali del Corriere della Sera. È condirettore della rivista letteraria Nuovi Argomenti.
Nel 1957 ha frequentato a Harvard l’International Seminar of Literature. È stato cosceneggiatore di molti film di Francesco Rosi, tra i quali Le mani sulla città (1963), C’era una
volta (1967) Uomini contro (1970) e Cristo si è fermato ad Eboli (1979), ha collaborato con Lina Wertmüller alla sceneggiatua del film Ferdinando e Carolina e all’adattamento per il cinema della commedia Sabato, domenica e lunedì, di Eduardo De Filippo (1990).
È autore dei romanzi: Un giorno d’impazienza (1952), Ferito a morte (1961), Amore e psiche (1973), raccolti in un unico volume Einaudi 1982) col titolo Tre romanzi di una giornata; di racconti come La neve del Vesuvio (1988) e Fiori Giapponesi (1979); di saggi letterari in forma narrativa e indirettamente autobiografici, come False partenze (1974 e 1995), L’armonia perduta (1986 e 1999), Letteratura e salti mortali (1990), Capri e non più Capri (prima ed. 1991), L’occhio di Napoli (1994), L’apprendista scrittore (1996), La mosca nella bottiglia (1996), Il sentimento della letteratura (1997), Napolitan graffiti (1998), Ultimi viaggi nell’Italia perduta (2000), L’estro quotidiano (2005) ed. Mondadori, L’amorosa inchiesta (2006) ed. Mondadori, A cuore aperto (2009) ed. Mondadori e Esercizi superficiali (2012) ed. Mondadori. Sempre nel 2012 ha pubblicato insieme al fotografo Lorenzo Capellini il libro Capri. L'isola il cui nome è iscritto nel mio (collana I luoghi dei sentimenti di Minerva Edizioni).
Con Ferito a morte ha vinto il Premio Strega 1961, con L’armonia perduta il Premio Napoli 1986. Nel settembre del 2001 ha ricevuto il Premio Campiello alla carriera.