Piero Buscaroli, nato nel 1930, dopo il liceo classico studia organo con Ireneo Fuser, si laurea in Storia del diritto italiano con Giovanni de Vergottini. Nel 1955 Leo Longanesi lo chiama al “Borghese”, vi rimane con Mario Tedeschi; appassionato di musica e guerre, corre tra festival di Bach e invasioni, tre volte in Palestina, sei in Vietnam, il Sessantotto a Praga. Dopo quattro anni alla direzione di un quotidiano di Napoli lascia il giornalismo politico. Accetta una cattedra nei Conservatori di Stato “a tempo indeterminato” e dal 1976 al 1994 insegna a Torino, Venezia e Bologna. Nel 1979 Montanelli gli offre la critica musicale de “Il Giornale”. Pubblica La stanza della musica (Fogola 1976), La nuova immagine di Bach (Rusconi, 1982), Bach (Mondadori, 1985) e libri di storia politica e d’arte: Figure & figuri (Volpe, 1977), La vista, l’udito, la memoria (Fogola, 1987), Paesaggio con rovine (Camunia, 1989), Gabriel musico maestro di simboli labirinti & terremoti (Zecchini, 2007). Presso Rizzoli ha pubblicato nel 1996 La morte di Mozart e Beethoven. Con Mondadori nel 2010 Dalla parte dei vinti. Memorie e verità del mio Novecento. Nel 2013 ha ristampato 1888 Brahms a Bologna, Rimini e San Marino (Edizioni del Girasole) e, nello stesso anno, Una nazione in coma per Minerva.
Dopo la sua morte, avvenuta il 15 febbraio 2016, Minerva riedita il pampleth Dalla parte dei vinti (volume che anticipa Una nazione in coma).