Massimo Canino ha quasi sempre raccontato la vita degli altri, prima per mestiere, facendo il giornalista televisivo per quasi 40 anni, e ora per passione, scrivendo un libro che narra l’esistenza di persone straordinariamente normali, ma di grande spessore morale e umano.
E dire che avrebbe dovuto fare il veterinario. Dal 1979 al servizio dell’emittenza televisiva, prima locale poi nazionale, ha trovato piena realizzazione professionale nel 1991, quando inizia a collaborare con le reti Mediaset. Dal 1992 al febbraio del 2023 ha fatto parte del “team del biscione” con grande passione e altrettanto orgoglio.
Ha collaborato alla realizzazione del brand del Tg5 di Enrico Mentana come corrispondente dalla Toscana, si è occupato di cronaca, perlopiù giudiziaria, iniziando la sua carriera con una serie di reportage sul Mostro di Firenze e sul processo a Pietro Pacciani e ai cosiddetti “compagni di merende”. Di “servizi chiusi”, così si dice in gergo, ne ha realizzati circa 300 all’anno, impossibile citarli tutti. Non può però dimenticare l’ultimo grande processo seguito minuto per minuto prima di “cambiare mestiere”: il naufragio della nave Concordia.
Ancora attiva la collaborazione con Mediaset, per cui realizza servizi per Studio Aperto Mag, in onda nel palinsesto di Italia Uno.