Marino Moretti nasce a Cesenatico il 18 luglio 1885: le sue origini familiari sono narrate ne Il romanzo della mamma (1924). Iniziati gli studi classici a Ravenna, li interruppe nel 1901 per frequentare a Firenze la scuola di recitazione diretta da Luigi Rasi, dove conobbe Aldo Palazzeschi, divenuto fraterno amico: il racconto di quegli anni è in Via Laura (1931).
Ben presto interruppe anche la scuola di Firenze per dedicarsi interamente alla letteratura: fra 1902 e 1903 escono le prime raccolte di novelle e poesie, e nel 1905 i versi di Fraternità. In questi primi volumi, e soprattutto in Poesie scritte col lapis (1910), Poesie di tutti i giorni (1911), Il giardino dei frutti (1915), si avverte l’impronta del Pascoli e già quel tono “crepuscolare” che si ritroverà anche nella sua narrativa.
Dalla prima raccolta di racconti, I lestofanti (1909), ai romanzi – i più noti sono La voce di Dio (1920), I puri di cuore (1923), Il trono dei poveri (1928), L’Andreana (1938), La vedova Fioravanti (1941), Il fiocco verde (1948) – Moretti descrive vicende ambientate in un mondo provinciale popolato da personaggi spenti e rinunciatari, rese in uno stile dimesso, ma attraversato da lampi di personale umorismo.
Moretti collaborò anche con vari giornali e riviste, tra cui "La Riviera Ligure", dove divenne amico dei fratelli Novaro; nel 1914 diresse "La Grande Illustrazione" di Pescara. Nel 1916 pubblicò a puntate sul "Giornale d’Italia" il suo primo romanzo, Il sole del sabato. Dal 1923, viene chiamato al "Il Corriere della Sera".
Dopo il periodo della poesia crepuscolare e delle novelle e romanzi post-naturalisti, Moretti inaugurò la sua stagione più felice con il linguaggio ironico de I grilli di Pazzo Pazzi (1951), cui seguirà La camera degli sposi (1958). Nel 1952 ricevette il Premio dell’Accademia dei Lincei per la Letteratura, nel 1955 il Premio Napoli e il Premio Viareggio per il volume Tutte le novelle, pubblicato da Mondadori. Marino ritornò inaspettatamente alla poesia nell’ultima parte della sua vita, con le raccolte L’ultima estate (1969), Tre anni e un giorno (1971), Le poverazze (1973), Diario senza le date (1974).
Morì a Cesenatico il 6 luglio 1979.