Alberto Li Gobbi (1914-2011), uno dei militari italiani più decorati della Seconda guerra mondiale, ebbe un ruolo fondamentale nella Resistenza (cui partecipò nelle diverse vesti di agente dei servizi informazioni alleati, comandante partigiano, condannato a morte detenuto in campo di concentramento e comandante di unità regolari dell’esercito italiano). Dopo la guerra, lasciato il servizio, per due anni (1945-47) collaborò con la comunità ebraica per aiutare i profughi ebrei europei a raggiungere Israele, forzando il blocco imposto dai britannici. Rientrato in servizio, raggiunse il grado vertice di “Generale di Corpo d’Armata con incarichi speciali”. In pensione fu apprezzato collaboratore del “Giornale” di Montanelli. Nel 1948 Ferruccio Parri scrisse di lui: «Grazie alla sua opera potemmo anche disporre dei primi campi di lancio in Piemonte. Egli svolse nelle condizioni di particolare difficoltà e pericolosità dell’inverno 1943-44, in una vasta zona comprendente Piemonte, Lombardia e Liguria, mansioni organizzative e di comando molto superiori a quelle del suo grado e le svolse in modo lodevole, dimostrando coraggio, perizia e capacità di comando non comuni».