Il lasso di tempo compreso tra l’inizio degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Ottanta rappresenta un momento fondamentale di ridefinizione del ruolo istituzionale dell’Accademia Clementina, nel quale è possibile individuare una serie di nuclei tematici, dalla redazione di nuovi statuti alla polemica nata intorno alla pubblicazione del III tomo della Felsina Pittrice, che si rivelano essere strettamente correlati tra loro e finiscono poi per confluire tutti nella nuova dichiarazione di una funzione di salvaguardia del patrimonio artistico che non aveva precedenti nell’ambito cittadino.

In un momento in cui, sia a livello politico che artistico, viene a mancare una linea forte che possa contrastare la volontà di controllo da parte del Senato, l’unico settore in cui la Clementina esprime la specificità del proprio ruolo è quello della tutela e della conservazione delle opere d’arte.

Negli Atti il ritmo degli anni naturalmente continua ad essere scandito dalle consuete incombenze, l’elezione dei funzionari, i Premi Fiori e Marsili-Aldrovandi, i necrologi degli Accademici defunti e le piccole questioni interne da dirimere, ma è possibile individuare nel dibattito con Luigi Crespi, nella redazione dei nuovi statuti e nella questione della tutela gli eventuali nuclei di indagine di questo volume, lasciando naturalmente aperti ulteriori percorsi di studio.

L’indicizzazione finale di cui è corredato il volume è stata pensata come strumento di veloce consultazione, creato per un’analitica intelligenza della trascrizione di questi 18 anni di storia artistica.