La TRAMA
Questo volume si occupa di un personaggio fino ad ora pressoché sconosciuto, ma che fa parte della nostra storia: un frate pittore Minore Osservante, che in religione ebbe il nome di fra Atanasio e che è nato a Coriano dalla famiglia Favini.
Visse dal 1749 al 1843 e lavorò in un periodo incredibilmente pieno di rivolgimenti politici e culturali: la Rivoluzione francese, Napoleone, i primi moti risorgimentali. Atanasio attraversò questo tempestoso scorcio di storia con umiltà, obbedienza, e assoluta fedeltà alla Regola.
Ecco ciò che salta agli occhi leggendo questo volume: egli accettò tanto le prescrizioni delle autorità civili, che arrivarono fi no alla soppressione degli ordini religiosi, quanto gli ordini dei superiori francescani, i quali, conoscendo le sue grandi capacità, lo inviarono in diverse città d’Italia (da Parma a Bologna a Roma a Macerata ad Ascoli Piceno) per dipingere, riparare chiese, restaurare quadri danneggiati dall’incuria o dalle truppe francesi. Accettò con umiltà tutto quanto, anzi con letizia e buona disposizione d’animo, vivendo fi no in fondo l’ideale francescano della povertà, e con la coscienza chiara di svolgere un compito: con la sua arte poteva istruire, educare, confortare e rinfrancare la fede del popolo.
Umile strumento nelle mani di Dio, Atanasio mise a disposizione la propria inclinazione e le proprie grandi capacità pittoriche: e fu un buon artista di dipinti sacri, fedele alla tradizione seicentesca, ma anche attento ai movimenti artistici del suo tempo.
Ci ha lasciato numerosi capolavori, fino ad oggi sconosciuti o sottostimati, illustrati per la prima volta in questa monografia, dovuta al noto storico dell’arte Pier Giorgio Pasini, che da anni si occupa dell’argomento.
Visse dal 1749 al 1843 e lavorò in un periodo incredibilmente pieno di rivolgimenti politici e culturali: la Rivoluzione francese, Napoleone, i primi moti risorgimentali. Atanasio attraversò questo tempestoso scorcio di storia con umiltà, obbedienza, e assoluta fedeltà alla Regola.
Ecco ciò che salta agli occhi leggendo questo volume: egli accettò tanto le prescrizioni delle autorità civili, che arrivarono fi no alla soppressione degli ordini religiosi, quanto gli ordini dei superiori francescani, i quali, conoscendo le sue grandi capacità, lo inviarono in diverse città d’Italia (da Parma a Bologna a Roma a Macerata ad Ascoli Piceno) per dipingere, riparare chiese, restaurare quadri danneggiati dall’incuria o dalle truppe francesi. Accettò con umiltà tutto quanto, anzi con letizia e buona disposizione d’animo, vivendo fi no in fondo l’ideale francescano della povertà, e con la coscienza chiara di svolgere un compito: con la sua arte poteva istruire, educare, confortare e rinfrancare la fede del popolo.
Umile strumento nelle mani di Dio, Atanasio mise a disposizione la propria inclinazione e le proprie grandi capacità pittoriche: e fu un buon artista di dipinti sacri, fedele alla tradizione seicentesca, ma anche attento ai movimenti artistici del suo tempo.
Ci ha lasciato numerosi capolavori, fino ad oggi sconosciuti o sottostimati, illustrati per la prima volta in questa monografia, dovuta al noto storico dell’arte Pier Giorgio Pasini, che da anni si occupa dell’argomento.