La TRAMA
Il cancro con 8 milioni di pazienti morti ogni anno (dei 14 che ne sono colpiti) è la seconda causa di mortalità nel mondo fra le malattie, ma risulta la prima per anni di vita perduti, considerando che colpisce anche in età precocissima.
C’e poi un aspetto della malattia oncologica che, seppur meno che in passato, ne influenza ancora l’immagine, rendendola “diversa” dalle altre, ed e quel suo alone di ineluttabilità, di mistero, quasi di magia: come di qualcosa che emerga dal buio profondo dell’essere umano fino a manifestarsi in tutta la sua forza distruttrice e crudele.
È proprio la percezione inconscia del cancro come qualcosa di misterioso e di innominabile, e al tempo stesso causa di quell’atmosfera di silenzio e di lutto che avvolgeva la gente della piccola comunità montana di Corniolo, dove sono nato, che, già all’età di sette anni, mi spinse a dichiarare a mia madre, che mi chiedeva cosa pensavo di fare da grande, che avrei voluto curare quel “brutto male”.
Quella intuizione infantile, nel tempo, ha incrociato la mia passione per lo studio e la ricerca, la tenacia del carattere, l’empatia dello sguardo, divenendo quasi una “ossessione” cui ho dedicato tutta la vita, collaborando attivamente ai progressi della lotta contro il cancro.
Questo libro sarà dunque il racconto, in parallelo, della mia storia personale e professionale e, insieme, dello sviluppo dell’oncologia, sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista dell’organizzazione sanitaria, soprattutto in questa nostra Romagna.
C’e poi un aspetto della malattia oncologica che, seppur meno che in passato, ne influenza ancora l’immagine, rendendola “diversa” dalle altre, ed e quel suo alone di ineluttabilità, di mistero, quasi di magia: come di qualcosa che emerga dal buio profondo dell’essere umano fino a manifestarsi in tutta la sua forza distruttrice e crudele.
È proprio la percezione inconscia del cancro come qualcosa di misterioso e di innominabile, e al tempo stesso causa di quell’atmosfera di silenzio e di lutto che avvolgeva la gente della piccola comunità montana di Corniolo, dove sono nato, che, già all’età di sette anni, mi spinse a dichiarare a mia madre, che mi chiedeva cosa pensavo di fare da grande, che avrei voluto curare quel “brutto male”.
Quella intuizione infantile, nel tempo, ha incrociato la mia passione per lo studio e la ricerca, la tenacia del carattere, l’empatia dello sguardo, divenendo quasi una “ossessione” cui ho dedicato tutta la vita, collaborando attivamente ai progressi della lotta contro il cancro.
Questo libro sarà dunque il racconto, in parallelo, della mia storia personale e professionale e, insieme, dello sviluppo dell’oncologia, sia dal punto di vista scientifico sia dal punto di vista dell’organizzazione sanitaria, soprattutto in questa nostra Romagna.